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Sia, sia che sia, o che non sia, lei così ti avuto già
e un po’ di te si porta via. No, è proprio stupido però, se vai insinuando ancora po’ che anch’io non ero in garanzia. Male do, se male amaro dai, sì, lo so che, a conti fatti, quel che ho avuto, ho avuto, e quel che ho dato ho dato. Dimmi caro lei com’era, si squagliava come cera aveva slancio anche in partenza e pelle come calce bianca, era un miracolo d’amor, gli occhi come notti chiare, tu col cuore in evidenza ti aggiustavi un po’ la lenza. Mio bel pescator di frodo, adesso sbatti contro un chiodo, avrei giurato, anima mia, questa candida follia ci ha ravvicinati amore e ora sia, sia quel che sia. .................................................................................... Tu, franato folleggiando, tu, dal tuo gelato scendi giù, e non chiamarmi bella mia, tu sei foca in fondo pure tu, ti faccio posto nel mio igloo e cuciniamo l’allegria. Ti darò la torta al forno, ti darò, vuoi di più, ci metto un po’ di fantasia, che Giove è dalla mia. E dimmi, caro, come sono, un po’ di gas poi mi abbandono. Non acellerare troppo, inevitabilmente scoppio, scusa se sono carbone le mie lacrime d’amore, metti il cuore in evidenza come con sua eccellenza. Mio bel pescator di frodo, batti pure, batti il chiodo, avrei giurato, anima mia, questa candida follia ci ha ravvicinati amore e ora sia, sia quel che sia. |
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